In bici dal Piave ai Sibillini: giorno 6

27 Luglio 2017: In discesa verso firenze

Qualsiasi animale fosse ieri notte, fortunatamente è rimasto fuori dalla nostra abitazione, una tenda 1.20×1.80 cm.
Ci svegliamo nel fresco giardino di montagna di Sambuca Pistoiese, tanto da mettere la felpa in piena estate!
Incontriamo il marito, sveglio presto per lavoro, che non ci lascia andare via senza accettare un pacco di taralli della sua madre patria. Ringraziamo, salutiamo e siamo pronti subito a ripartire verso una delle città più belle dell’Italia: Firenze. Sapendo che la salita non è ancora finita.
Dopo due ore impegnative, arriviamo ad oltre 800m di quota, dove finalmente vediamo la pianura toscana. All’inizio della discesa ci fermiamo nel primo bar che incontriamo a destra e a sinistra abbiamo un panorama spettacolare di Firenze. Dopo aver recuperato le energie ci mancano ancora alcuni chilometri di rilassante discesa.

Così ci godiamo il paesaggio tipico toscano tra gli ulivi, i casolari, e i primi toscani che ci salutano calorosamente: si, l’accento toscano mette proprio di buon umore!

In un attimo siamo già a Pistoia, dove ci prendiamo una breve pausa attraversando il centro storico in bici; Nel frattempo troviamo anche già ospitalità per la notte da Marco, un ragazzo di Firenze.
Nel pomeriggio percorriamo velocemente la lunga strada in piano da Pistoia a Firenze: vogliamo arrivare presto, in modo da farci un giro per questa splendida città.
Sono 38° gradi e noi continuiamo a correre in bici sotto al sole, ogni fontanella di acqua fresca è la nostra salvezza! Ci tuffiamo e beviamo più che possiamo.
Alle 17:00 e siamo arrivati al Ponte Vecchio. Eravamo un po’ preoccupati ad entrare in un’altra grande città, dopo l’esperienza negativa di Bologna, dove spostarsi in bici era problematico. Invece, ci stupiamo nel trovare una enorme pista ciclabile immersa in un parco che porta dritta verso il centro! Anche girare per ore nel centro storico non è stato per nulla stressante, anzi!

Arrivati a Firenze dopo 370km percorsi, continuiamo e passare splendide giornate incontrando persone e luoghi meravigliosi. E’ davvero tutto così semplice? Viene spontaneo ripensare alla paure che c’erano prima della partenza, quando era tutto ancora solo una folle idea.
Suona il telefono di chiara.
C: “pronto ciao Nonno, tutto bene si si non preocuparti”
M: “ahahahah no Chiara sono Marco, sono tornato da lavoro quando volete potete venire a casa mia! Vi preparo la cena!”
Da subito questa grande disponibilità e accoglienza ci fa molto piacere, prendiamo al volo 3 birre e ci dirigiamo verso casa sua.
Sfruttiamo l’ascensore per portare le bici al secondo piano, nel suo appartamento, e dopo una bella doccia ci mettiamo tutti e tre a preparare la cena.
Passiamo una piacevolissima serata parlando a lungo di viaggi fatti e di altrettanti sogni di viaggio. Ci rendiamo conto che i viaggiatori fanno parte tutti di una grande famiglia che ci unisce e ogni occasione è buona per scambiarci consigli, esperienze e risate.
Marco ci invita a rimanere un giorno in più, ma noi stupidamente abbiamo rifiutato per paura di non arrivare in tempo alla nostra metà. Più di una volta ci siamo rifiutati di rimanere o uscire con amici che ci invitavano in altri luoghi per la nostra paura di essere in ritardo, di sprecare tempo.
Non c’è peggior cosa: ogni viaggio va vissuto completamente, uscendo dagli schemi prefissati, senza rinunciare alle esperienze che il destino ci propone.

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