In bici dal Piave ai Sibillini: giorno 4

25 Luglio 2017: Ascoltare i segnali del destino

Quando apriamo gli occhi ci accorgiamo che sono le 07:30! È tardissimo!! sappiamo che ci aspettano circa 40-50 km di salita e il sole è già troppo alto per i nostri gusti. Ci vestiamo, caffè veloce, salutiamo e ci rimettiamo in marcia.
Eccolo di nuovo, come il giorno prima, il CAOS di Bologna che ci innervosisce già di prima mattina. Pedaliamo e non parliamo. L’unico obiettivo ora è quello di uscire da questo frastuono e tornare in mezzo alla natura.
Arrivati a Casalecchio sul Reno tiriamo un respiro di sollievo: qui inizia la Via degli Dei, e questo vuol dire niente più traffico ma solo boschi e colline!!

La nostra gioia si trasforma però presto in disperazione. Ci troviamo all’interno di un sentiero stretto e ripido che ci costringe ad avanzare a piedi con molta fatica, scaricando le bici dai loro bagagli e facendo la stessa strada prima con le borse e poi con le bici. Non è stato semplice compiere 2 km in questo modo, che per le nostre gambe stanche sono stati il doppio. Abbiamo sbagliato percorso, e il risultato è che alle 10 siamo già sfiniti e nervosi, e decidiamo di abbandonare il sentiero tagliando in direzione Sasso Marconi.
Marco vorrebbe tanto un giorno di riposo, e cerca di convincere Chiara a fare qualche ora di pausa, dopo i pochi chilometri massacranti. Ma parlare con un toro, il suo segno zodiacale, non è sempre semplice.
Torniamo su strada asfaltata non troppo trafficata, tutta in leggera salita in mezzo ai colli. La città si allontana, ora siamo più tranquilli. Poco prima di Sasso Marconi, in località Colle Ameno, Marco nota distrattamente lungo la strada una bandiera della pace con sotto una scritta “25 LUGLIO – PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA”.
Dopo 100 metri realizza cosa aveva letto:“Ma oggi che giorno è?”.
Il Toro risponde: “Il 25 Luglio!”.
In quel momento, senza ragionarci troppo, decidiamo di tornare indietro per vedere cosa stavano organizzando (e fidatevi che decidere di tornare indietro perdendo 100 preziosi metri di salita non è una scelta da poco nelle condizioni di stanchezza in cui eravamo!!). Questa si è rivelata una delle migliori scelte che abbiamo fatto durante il viaggio!!
Ci addentriamo curiosi in un bellissimo borgo d’altri tempi, e troviamo due signori impegnati con gli ultimi preparativi. Fabrizio (uno dei due signori) inizia a spiegarci la storia del borgo e cosa accadde il 25 Luglio 1943 – la grande festa a Casa Cervi. Quella sera, per celebrare questo memoriale, offriranno pastasciutta per tutti. Sembra proprio una barzelletta, o una favola per noi!

Continuiamo a parlare con Fabrizio, gli raccontiamo lo scopo del nostro viaggio. Anche gli altri presenti si mostrano interessati. Ci spiegano che per la nostra raccolta fondi questa è una buona occasione, visto che ci saranno diverse associazioni di volontari per fare altre raccolte fondi, come Emergency. Abbiamo già deciso di rimanere a dare una mano per la festa!
Fabrizio: “ma avete un posto dove dormire?”
Una ragazza del posto:”venite pure da me, ho una stanza libera!”
Fabrizio: “no su su venite da me ho un appartamento inutilizzato potete farvi una pasta, ho anche delle pizze in congelatore”
Un attimo dopo ecco che stiamo pranzando con delle ottime pizze a casa di Fabrizio! Iniziamo a credere che sia tutto solo un sogno. Poi ci mettiamo subito al lavoro per realizzare più acchiappasogni che possiamo, visto che da quello che ci hanno detto ci saranno molte persone incuriosite dal nostro viaggio.

Il pomeriggio arriva in fretta, e torniamo di corsa nel borgo per iniziare a sistemare il nostro banchetto. A fianco a noi abbiamo i banchetti di Emergency, CGIL e ANPI. Conosciamo moltissime persone interessanti, tra cui Clara, una signora anziana ma con un’ energia che molti giovani possono invidiare. Simpaticissima, intelligentissima, e completamente matta!!
Ad un certo punto ci urla “Ma voi siete matti!! E si sa che i matti non bisogna incoraggiarli! Ma ormai che siete qui con questo bel progetto come si fa a non aiutarvi??”
La serata vola tra risate e mille parole scambiate esi conclude a mezzanotte. Abbiamo venduto tutti gli acchiappasogni che eravamo riusciti a fare fino a quel momento. Non ce lo saremmo mai aspettati.
Marco la mattina si era svegliato con la voglia di una giornata di riposo, e così è stato. In più, abbiamo conosciuto tantissime persone fantastiche e raccolto moltissime offerte per il progetto. Ripensiamo alla paura del giorno della partenza: di non riuscire a trovare cibo, posti per dormire e di non riuscire a raccogliere offerte. Invece, oggi abbiamo avuto la prova, la prova che tutto si può realizzare!
Se ci si crede realmente, senza scoraggiarsi alla prima difficoltà, tutto è possibile!

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