Giorno 4: In un angolo di paradiso
La giornata inizia alla grande: sole, caldo, una bellissima colazione seduti sul nostro telo appena fuori dal van e con il mare a due metri. Sembra una scena da film. Ci sentiamo liberi.
Per questa giornata ci dimentichiammo della tecnologia e ci abbandoniamo in totale relax alla natura, tra acro yoga, giocoleria, bagni e nuotate nel mare cristallino. Ci sono pochissime persone in questa zona, distante dai paesi. E sono quasi tutti in van.
Iniziamo a parlare con un vicino di casa, che si trova li da solo in un auto con targa austriaca. Capiamo che è polacco, che è nonno, e che non sa una parola di inglese o di italiano. Dobro! Bene così.
Passiamo comunque diversi momenti della giornata con lui, parlando a gesti e scambiandoci piccoli regali: noi gli diamo una fetta di pizza fatta da noi nel van, lui ci da del vino. La sera mangiamo poi tutti assieme una pasta fatta da noi.
In certi momenti ci si chiede cosa si può desiderare di più: in questi momenti si è soli nella natura, dimenticandosi della società, del mondo, di tutto.
Andiamo a letto felici, ma facciamo fatica a dormire: arriva un forte temporale, che ci costringe a chiudere il soffietto del van e dormire nel letto d’emergenza al piano terra. Per tutta la notte il van continua a venire mosso dal forte vento.
Giorno 5: Dal paradiso al fango
Alle 8:00 del mattino seguente ci alziamo per partire in direzione Lubiana, dove ci aspetta a mezzogiorno il professor Miha. Ma non facciamo in tempo a fare qualche metro che ci troviamo bloccati nel fango. Proviamo a spingere, anche con l’aiuto di due ragazzi che erano li in un altro van, ma niente. Il furgone non si muove più ne in avanti ne indietro.
Poco dopo arriva anche il signore polacco del giorno prima, che sta andando con la sua auto a comprare del vino da un azienda li vicino. Prova a trainarci con una corda che ha in macchina, ma siamo troppo pesanti e c’è veramente tanto fango.
Per fortuna appunto lui conosce diversi agricoltori della zona, e prova ad andare a chiamarne un paio per aiutarci. Noi nel frattempo continuiamo i tentativi di muoverci, ma con l’unico risultato di riempirci completamente di fango.
Finalmente arriva il trattore! Con un cavo d’acciaio ci trascina prima in retro fino allo spiazzo erboso dove avevamo dormito, e poi di nuovo in avanti per un altra strada. Non con poche difficoltà, ma piano piano ce la fa a trascinarci fuori fino ad una stradina in ghiaia dove riusciamo di nuovo a procedere da soli.
Per ringraziarlo, visto che comunque ne avevamo bisogno, compriamo da lui due bottiglie di olio d’oliva veramente buono! Ci mettiamo in marcia, ma ormai sono le 11:30 e l’appuntamento con Miha è saltato. Decidiamo quindi di attraversare l’Istria e andare verso Moscenicka Draga dove speriamo di trovare un campeggio economico per riuscire a lavarci, a lavare i vestiti, a pulire il furgone.
Anche questo tratto di strada ci mette alla prova: per arrivare al fiordo di Fianona dobbiamo salire per una stradina molto ripida e stretta. Quando siamo quasi in cima troviamo un trattore che sta scendendo. Panico! Per fortuna decide di andare lui in retro, lasciandoci uscire. Arrivati in cima il panorama merita però.
Quando arriviamo li però non riusciamo a trovare nulla che costi poco. Ci mettiamo quindi a cercare in internet aree di sosta a pagamento, e l’unica che troviamo ad un prezzo accettabile è pochi km oltre il confine sloveno. Decidiamo di andare li, passando poi tutto il pomeriggio/sera a pulire e riordinare il van.
Una risposta
grazie 🙂