Come quando ce lo chiedevano alle elementari
A tutti noi è capitato sicuramente almeno una volta che le maestre a scuola ci ponessero la fatidica domanda: “tu cosa vuoi fare da grande?”.
Le risposte spesso erano molto divertenti, dei veri e propri sogni ad occhi aperti.
Un bambino non ci pensa a quanto sia assurdo o difficile un suo sogno, è un suo sogno, e questo basta a renderlo felice.
Ed ecco allora che per un bambino pensare di diventare un astronauta ed essere la prima persona ad arrivare su Marte qualche anno dopo è una cosa normale. Oppure c’era chi immagina di diventare un bravo medico capace di curare le malattie più difficili. O chi ancora sogna di diventare un musicista famoso.
Uno strano, curioso incontro
Qualche settimana fa mi sono trovato ad un interessante incontro con un ragazzo, reporter di guerra, che in una piacevole chiacchierata ha condiviso con noi alcuni suoi pensieri e alcune sue curiose esperienze di vita.
Ad un certo punto, complice anche la stanchezza fisica, mi ero incantato a guardare le foto che scorrevano sul proiettore e quasi non facevo più attenzione ai racconti del ragazzo.
Non ero abituato a quel genere di foto: io fino ad ora ho sempre fotografato paesaggi, natura.
Li invece mi ritrovavo davanti a foto di guerra, ma non la guerra che ci mostrano ogni giorno i giornali: in quelle foto si vedevano le persone, i bambini, che continuavano la loro vita in luoghi dove magari la guerra ufficialmente è finita da molto, ma le cui conseguenze continuano più forti che mai.
In questo stato di trance, in cui sentivo le parole del ragazzo ma non le ascoltavo, in cui vedevo immagini scorrere ma i pensieri che generavano in me le sovrastavano, improvvisamente ho sentito chiaramente una frase del suo discorso: “voi cosa sognavate di fare da grandi?”
Un adulto cosa sognava di fare da grande quando era bambino?
Quella domanda, nel contesto in cui ero, mi ha subito colpito molto. Ho ripensato a quando ero bambino, a quando le maestre o i parenti mi facevano questa domanda alla quale io rispondevo prontamente con gli occhi da sognatore. E ho pensato a come sono ora, in cui non mi ricordo nemmeno più cosa volevo diventare da grande.
La cosa che mi ha messo tristezza è stato che ormai sono diventato grande, e sono pienamente consapevole che quei sogni di un bambino dovevano essere portati avanti. Da piccoli ci stimolano a sognare, giustamente. Da grandi ci insegnano a vivere la routine: “trovati un lavoro, metti via soldi, compra una casa, aspetta la pensione“.
Ad un bambino direste mai che la vita è così? Assolutamente no! Ad un bambino che vuole fare l’astronauta gli dite che se ci crede davvero lo può diventare! E allora perché ad un adulto invece viene detto: “Non fare troppi sogni che non puoi realizzare, il tempo è poco e devi lavorare per comprarti una casa e metter su famiglia. Quando sarai in pensione avrai tutto il tempo per sognare”.
Solo a me sembra ridicola questa cosa?
Io voglio tornare bambino, voglio sognare liberamente, con la consapevolezza in più che ora, essendo grande, i sogni posso realizzarli davvero.
Voi cosa sognate di fare “da grandi”?
Ve lo ricordate ancora cosa sognavate da bambini?
E ora che siete grandi siete diventati davvero quello che sognavate di essere o avete seguito l’assurdo consiglio del “trova un lavoro, metti via soldi, compra una casa, aspetta la pensione”?
Io ho sempre voluto cercare tutto il bello che c’è in questo mondo: dalle cose più semplici e nascoste ma che sappiano emozionarmi davvero agli strani incontri con persone che in un ora del loro tempo ti lasciano un ricordo importante. Voglio essere una specie di “esploratore” di tutte quelle di cui la maggior parte delle persone dimentica dell’esistenza.
Forse è solo un sogno da bambino, ma io da grande volevo fare questo.