Ultima giornata di sole
Ci svegliamo con un forte vento freddo, e le previsioni meteo indicano che oggi probabilmente sarà l’ultima giornata di sole: poi per un paio di giorni pioverà ininterrottamente. Dobbiamo quindi scegliere se andare a vedere un ghiacciaio o andare al parco Dovrefjell dove sappiamo che è presente il raro bue muschiato. Alla fine decidiamo in base alla probabilità che avremo in futuro di vedere questo mammifero artico, che è noto per il folto e lungo manto e per il suo caratteristico odore di muschio. Questo animale lo si può trovare in natura solo in alcune zone di Canada, Groenlandia ed Alaska e sono stati reintrodotti nelle montagne della Norvegia, Svezia e Russia. Sappiamo bene che non è certo vederli, date le enorme dimensioni del parco. Ma ci proviamo comunque.
La salita fino all’altipiano è abbastanza breve, e da qui la vista sulle montagne che ci circondano è surreale. Ormai è autunno inoltrato, e i colori della natura sono spettacolari. In lontananza riusciamo persino a vedere un ghiacciaio! Trascorriamo oltre 2 ore camminando sull’altopiano, e il vento diventa sempre più intenso e sempre più freddo. In alcuni momenti si fa davvero fatica a camminare. Ad un certo punto la stanchezza ed il freddo prevalgono, e decidiamo di girarci per tornare verso la valle, facendo però un percorso diverso. Qui nell’altopiano i sentieri non ci sono, è tutto una immensa distesa colorata, e si cammina tra arbusti, pozze d’acqua, muschio, erba.
Un sasso o un bue muschiato?
Marco: “Ma quei puntini sul pendio di quella montagna laggiù cosa sono?”. Prendiamo subito in mano il nostro cannocchiale, ma essendo molto lontani non riusciamo a capire se sono sassi scuri o animali. E noi (specialmente Chiara) siamo famosi per scambiare sassi per animali!
Decidiamo di avvicinarci, guardando ogni 100 metri attraverso il cannocchiale, sempre più convinti che siano sassi.
“Si muovono! Sono loro!”
Un bellissimo branco di una decina di esemplari sta di fronte a noi! Siamo subito felicissimi, continuiamo ad avvicinarci senza parlare e cercando di mimetizzarci tra i cespugli per non farli scappare. Dovete sapere che questi altipiani norvegesi sono famosi per avere delle zone che sembrano di terriccio/muschio abbastanza solido da sostenere il tuo peso, ma in realtà è sempre un terno al lotto: certe volte ti sostiene davvero, altre volte sprofondi nel fango fino alla caviglia! Noi qui eravamo troppo concentrati a guardare i buoi muschiati e ad un certo punto sprofondiamo entrambi nel fango. Praticamente siamo finiti in una palude senza rendercene conto!
Ma non importa, vogliamo avvicinarci fino a 2/300 metri per vederli da vicino. Avvicinarsi di più diventerebbe pericoloso, o comunque infastidirebbe questi bellissimi animali che per proteggersi dai predatori si mettono in cerchio con le corna degli adulti puntate verso l’esterno per difendere i piccoli all’interno del cerchio.
Arriva l’inverno
A poco più di 200 metri da loro ci fermiamo dietro ad un cespuglio a osservarli per alcuni minuti, finché non sentiamo più le mani dal freddo e decidiamo di tornare indietro verso il van. Il vento è gelido, e cerchiamo di capire la giusta direzione per tornare fino al sentiero che ci fa scendere dall’altopiano. Ovviamente, la giusta direzione è proprio con la faccia contro vento! Alziamo gli occhi al cielo, e vediamo un nuvolone scuro. Sappiamo già cosa sta per succedere: inizia una tempesta di pezzettini di ghiaccio (che non si possono definire ne grandine ne neve). Sono come aghi nella faccia.
Acceleriamo il passo, tentando di ripararci il volto con le mani. In questo momento pensiamo tra di noi a che fatiche deve sopportare uno scalatore in alta montagna, questo per lui sarebbe un gioco da ragazzi.
In pochi minuti riusciamo a raggiungere il sentiero che scende velocemente di quota, più riparato dal vento, e smette di nevicare. La camminata in se è veramente semplicissima, ma le condizioni meteo di oggi con vento e neve a 1200 mslm ci hanno messo alla prova. In ogni caso siamo più che felici di aver avuto la fortuna di vedere il bue muschiato.
Credevamo bastasse raggiungere il Sud della Norvegia per avere un clima un po’ più mite, ma a quanto pare anche qui sta arrivando l’inverno.